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Per Aspera Ad Veritatem n.10
Maulwuerfe in Nadelstreifen. Wirtschaftsspionage - der neue Job der Geheimdienste. Spie in grisaglia. Lo spionaggio economico - la nuova attività dei Servizi segreti.

Andreas Foerster - Henschel, Berlino, 1997





Andreas Foerster, nato in Germania nel 1958, è un giornalista della Berliner Zeitung. I temi ai quali maggiormente dedica la sua attenzione sono la storia inter-tedesca, l'attività dei Servizi Informativi internazionali e la criminalità organizzata economica.
Nel suo libro Foerster dimostra, illustrando numerosi casi più o meno noti, come lo spionaggio economico non sia oggi un "fantasma" evocato dai Servizi segreti per legittimare la loro esistenza all'indomani della caduta della Cortina di Ferro o giustificare i budget a loro beneficio, ma piuttosto una "spettrale realtà".
In un clima mondiale talmente "gelido" da far parlare di "Seconda Guerra fredda", la netta distinzione tra "amici e nemici" si dissolve in contorni tutt'altro che nitidi. Alcuni Governi si avvalgono dell'utilizzo di circa un terzo dell'effettivo dei Servizi per combattere l'"economic warfare", la guerra economica. Mettendo a repentaglio consolidate alleanze politiche, essi puntano alla "penetrazione economica" e alla "difesa degli interessi nazionali" economici, perché hanno capito che non è più sul terreno militare che si gioca la supremazia politica: potere economico significa, oggi, infatti, potere politico.
Tra i Paesi che praticano lo spionaggio economico si possono individuare, secondo l'Autore, tre principali gruppi.
Il primo sarebbe costituito da quegli Stati che cercano, in questo modo, di proteggere e sostenere attivamente le loro economie, di conquistarsi quote di mercato più ampie, conoscendo in anticipo la "posizione negoziale della controparte" in affari milionari e rubando i segreti sui "progressi tecnologici" dei concorrenti.
Il secondo sarebbe composto dagli ex Paesi dell'Est, in primis la Russia, i quali tentano, così, di colmare il dislivello tecnologico ed economico che li separa dall'Occidente, risparmiando tempo e denaro.
Il terzo, infine, sarebbe rappresentato dai cosiddetti "Schwellenlaender" (Paesi in via di sviluppo avanzati che si avvicinano, come standard, a quelli industrializzati, Stati del mondo arabo o la Corea del Nord, per esempio), i quali per niente disillusi dall'esempio di un Iraq "coattivamente disarmato" puntano a rafforzare il loro ruolo sullo scacchiere internazionale grazie all'acquisizione di mezzi di distruzione di massa (proliferazione), seguendo le orme lasciate, in passato, da Grandi e Medie Potenze.
Anche in futuro "la politica economica estera aggressiva praticata o favorita dai Servizi Informativi influenzerà", secondo il Foerster, "il mondo degli affari", facendo la sua comparsa, con puntualità, lì dove più alta è la posta in gioco, così come è stato in passato, per esempio nel caso dei "Servizi pachistani e sauditi, americani e britannici, che, a partire dal 1994, accelerando l'ascesa dei Taliban, hanno gettato altro olio sul fuoco della guerra civile afgana per liberare la strada alle rotte di oleodotti e convogli merci che dalle Repubbliche centro-asiatiche, attraverso il Paese sullo Hindukush, avrebbero dovuto raggiungere il Pakistan e i suoi porti sul Golfo arabo".
Ma a "spiare" non sono soltanto i Servizi. Anche ditte private, spesso gestite da ex collaboratori dei Servizi, assicurano - secondo Foerster - prestazioni di questo genere, molto richieste dal privato. Il nuovo settore è denominato "BUSINTEL", termine che nasce dalla fusione di due parole che non hanno bisogno di traduzione: "business" e "intelligence". Ovviamente, poiché la provenienza dei quadri è la stessa, BUSINTEL e Servizi spesso collaborano.
I nuovi agenti, "in grisaglia" vestiti, si servono molto volentieri dell'"information warfare", guerra delle informazioni, sferrando "attacchi con virus informatici", "penetrando le reti informatiche", viaggiando sulle "autostrade di Internet", intercettando le telecomunicazioni. Nessuna meraviglia, quindi, che i Servizi siano così ostili ai nuovi programmi di cifratura informatica offerti sul mercato da ditte private ("negli USA i prodotti tecnologici per la codificazione quando raggiungono un certo livello qualitativo vengono considerati ‘armi' e pertanto la loro esportazione all'estero è punita per legge"; il Direttore del BND Hansjoerg Geiger, "pur dimostrando comprensione verso le preoccupazioni dei rappresentanti di Banche e Industrie" si è così espresso: "è assolutamente necessario tutelare le comunicazioni tra privati, banche, ecc. da attacchi dall'esterno con la crittografia", tuttavia deve essere "possibile alle Istituzioni, in casi eccezionali, giungere immediatamente alle informazioni").



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